Marco era nato per fare il poliziotto E a bordo vasca portava l’entusiasmo

di Floriana Rullo
La divisa da poliziotto, indossata con orgoglio ogni mattina, rispecchiava i valori in cui ha creduto e per i quali si è speso tutta la vita. La passione e il rispetto per il lavoro, l’amore per la sua famiglia. Marco Tadiotto è morto a Grugliasco, colpito da una malattia feroce, che non gli ha dato scampo. Aveva soltanto 53 anni e una vita arricchita dal sogno realizzato: aveva scelto sin da ragazzo, mentre cresceva nel Torinese, di diventare poliziotto. Era diventato il suo sogno, il suo riferimento e quindi, dopo aver svolto il servizio militare, si era spogliato della divisa dell’Esercito per vestire subito quella della polizia. Tanta passione lo aveva portato al ruolo di ispettore superiore, in servizio in questura a Torino. Sposato con Ortensia, quando non era in servizio, a lei e al figlio Alessandro dedicava le sue giornate. Con il ragazzo condivideva ogni hobby, ogni passione. Tra tutte quella per la pallanuoto che il figlio gioca ormai con regolarità nell’Under 17 della società Dinamica di Torino. Papà Marco non si perdeva una partita, un allenamento. Era sempre presente, pronto ad incitarlo. A tifare per lui e i suoi compagni. «È nella famiglia Dinamica da un decennio – raccontano dalla società -. Si è sempre distinto per simpatia, partecipazione e spirito di gruppo. Seguiva i ragazzi in quasi tutte le trasferte ed è stato un papà per tanti altri nostri atleti. È stato un bell’esempio per tutti noi». Buono,allegro e solare era sempre disponibile, con i colleghi come con gli amici. Chiunque gli chiedesse un piacere lui era pronto a soddisfarlo. Perché per lui ogni problema poteva essere affrontato. Bastava cercare il modo per trovarlo e risolverlo. «Rimarrà impresso il suo sorriso sempre dolce e consolatorio – dicono alcuni colleghi -. Se c’era qualcosa che non andava lui riusciva a far calare la tensione. Bastava una parola e i problemi sembravano a tutti meno pesanti. Era un suo dono. Ci stringiamo intorno al figlio Alessandro e alla moglie Ortensia, segnati da una perdita enorme». E durante il funerale, ieri a Grugliasco, i colleghi hanno onorato Marco con la scorta d’onore.